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CHI SIAMO

 

Dina Montresor, appassionata studiosa d'arte, ha fondato nel 1969 la Galleria Angolare: dalla pietra chiave di fondazione tanto preziosa per i costruttori degli antichi edifici. E per caso la prima sede dell'Angolare è stata a Milano in via Clerici 13, sull'angolo di via dei Bossi, sede della mitica Finarte. 

 

Nel 1971 nasce a Bologna il DAMS la prima università interamente dedicata all'arte. Montresor, da sempre cultrice della materia, si è subito iscritta e vi si è laureata con 110 e lode, sebbene nel 1970 fosse nato il suo unico figlio Christian Eidolon Alberici attuale animatore della stessa attività che conta ormai mezzo secolo di vita.

 

Montresor, ha sempre privilegiato il rapporto diretto e personale con gli artisti o la collaborazione con Gallerie di primaria importanza. 

Per citare un solo esempio sono state vendute alcune gouaches di Alexander Calder acquistate a Parigi dalla Galleria Maeght e autenticate dalla stessa a firma del direttore Daniel Lelong. 

In occasione dell'acquisto di queste gouaches Montresor ha potuto incontrare 
Alexander Calder e la moglie nel loro buen ritiro a Saint Paul de Vence.

 

All'arrivo Calder e la moglie hanno accolto Montresor con la massima cordialità e, in segno di amicizia, le hanno subito offerto una mela da loro coltivata!  

Molti fatti importanti sono accaduti in questo mezzo secolo. Fra questi la grande rivoluzione digitale. L'Angolare si è ben presto adeguata strutturandosi per fornire agli artisti e al pubblico dei clienti un servizio di informazione, documentazione e gestione degli acquisti e delle vendite, in linea con le moderne tecnologie. 

Angolare garantisce la massima sicurezza e trasparenza in ogni passaggio della sua attività commerciale. 

 

L'Angolare e la promozione di giovani artisti

 

La giovane  Montresor si è da subito dedicata alla promozione di  giovani artisti  per poter selezionare quelli da mettere sotto contratto, sullo schema usato dai grandi galleristi francesi.  

Dal 1969 sono iniziate con cadenza mensile le mostre personali di artisti italiani e stranieri da far conoscere al pubblico milanese che accorreva con grande interesse attratto anche dai mitici buffet dell'inaugurazione, offerti da pasticcerie  diventate poi legendarie: una fra tutte la pasticceria Gattullo di Porta Ludovica.

Grandissimo successo di pubblico e di vendita, ha ottenuto nel 1974 la Personale di Lucio Ranucci,  artista internazionale ma poco noto in patria. 

Montresor ha capito subito che Ranucci era l'artista che sognava di incontrare. Fin dall'inaugurazione sono state vendute tutte le opere esposte. Un risulato senza precedenti! 

Da questo sodalizio, iniziato nel 1974 e durato fino alla morte dell'artista nel 2017, sono scaturite mostre in tutto il mondo con opere di ottimo livello ed edizioni di grafica, molto spesso dipinte a mano. 

Anche Guido Crepax ha collaborato a lungo con l'Angolare fin dall'inizio. Una litografia è stata realizzata su disegno fatto a Christian Alberici per il suo terzo compleanno.

 

Nel tempo sono proseguite le mostre di giovani, intervallate da mostre di artisti già ampiamente affermati, come  Lucio Fontana, Tullio Pericoli, Felicita Frai, Masayoshi Kumamoto, George Grosz,  Michele Cascella e molti altri. 

Su richiesta dell'Accademia di Belle Arti di Brera è stata organizzata nel settembre 2001 una performance di giovani studenti che hanno presentato il loro personale studio sul “cervello” e che ha avuto la sponsorizzazione e i premi offerti da un importante Istituto finanziario la Eptaconsors.

La mostra-concorso “L'Arte di una Brain Company” si è tenuta presso la sede di Eptaconsors a Milano in via Visconti di Modrone 15.

 

L'Angolare e la scelta di puntare sulla grafica

 

Nel Luglio 1974 Maria Venturi, vice direttore della rivista “Annabella” di Rizzoli, in quel periodo diretta da Enzo Biagi, intervistava Dina Montresor. L'articolo usciva nel mese di agosto. 

Ecco la ripresa parziale di questa vecchia intervista che ci sembra esprimere compiutamente il nostro pensiero sull'arte e sulla grafica in particolare.

“….... Insomma, si ha l'impressione, a volte, di un cambio di mercato. Chi andava a caccia di quadri, fino a ieri, oggi si getta sulla grafica. Come scegliere i valori sicuri, come rischiare un acquisto avventato, deciso sull'entusiasmo del momento? Ed è giusto, come stanno facendo molti, abbandonare i quadri?

 

Chiediamo consiglio a Dina Montresor, direttrice della Galleria Angolare di Milano. Una veterana dell'arte grafica: la sua galleria è stata la prima in Italia a credere nelle possibilità di questo nuovo mercato. Dina Montresor è appena tornata da una tournée compiuta a Londra, Parigi, Monaco, Amburgo e Francoforte.

Signora Montresor, quali sono a suo avviso le cause del boom della grafica?

La principale: con le incisioni o con le altre tecniche si possono realizzare multipli a prezzi accessibili per il grande pubblico, che non può spendere diversi milioni per appendere in casa il dipinto a olio di un solo maestro. Anche l'appassionato che abbia meno disponibilità può insomma mettere insieme una collezione di nomi importanti in campo internazionale...........

Può illustrarci, in  base alla sua esperienza, l'evoluzione delle quotazioni?

La nostra galleria ha un settore dedicato soltanto alla grafica e una sua società di edizioni (abbiamo stampato le opere dei più importanti artisti) inserire foto di Cascella e della Frai al torchio

Tra i collezionisti amici c'è un ingegnere che nel 1962 acquistò Haus in Maloja, litografia di Giacometti edita in 5 esemplari. Prezzo: 35.000 lire. Ebbene, oggi (1974 n.d.r.), l'opera è valutata sul mercato internazionale ben due milioni di lire. Più di recente, nel 1971 figurava nel nostro catalogo Oiseau mère, acquaforte di Max Ernst, tiratura 100 copie, prezzo lire 280.000. Nel giugno scorso  (1974 n.d.r.), durante un'asta alla Finarte, uno di questi esemplari è stato venduto a 730.000 lire. Nel 1969 io stessa acquistai a Parigi una grande litografia di Joan Mirò per 160.000 lire, oggi già vale un milione. Se per gli artisti stranieri l'aumento delle quotazioni è in parte dovuto alla svalutazione della lira, per il mercato interno è legato soltanto al gioco della domanda e dell'offerta. Oggi (sempre 1974 n.d.r.) ci vogliono due milioni e mezzo per un'acquaforte di Morandi in tiratura limitata, che nel 1960 si poteva aver per appena 120.000 lire.....”

Nella speranza di poter anche solo parzialmente aiutare il collezionista a compiere una scelta sicura e senza rischi, premettiamo alcune sintetiche notizie sulle varie tecniche e sui 

Requisiti essenziali di un'opera grafica originale... prosegui 

 

L' Angolare e la vendita per corrispondenza

 

Per creare un mercato di giovani collezionisti, l'Angolare ha iniziato nel 1971 la vendita per corrispondenza di opere grafiche, coniando la formula “con comode rate mensili”, poi copiata da tutti.... prosegui  

 

L'Angolare e la promozioni studiate per le grandi aziende

 

La Rizzoli ha richiesto all'Angolare una proposta per la campagna abbonamento 1977 delle proprie riviste.... presegui